Rino Giardiello
Architettura
La fotografia è l’unione di capacità tecnica e capacità interpretativa.
A sua volta, il saper interpretare, leggere e trasmettere allo spettatore la descrizione di un luogo o di un soggetto, richiede da un lato un profondo coinvolgimento intellettuale, dall’altro un altrettanto profondo coinvolgimento emotivo.
Non si può fotografare senza conoscere.
La conoscenza del soggetto, delle sue caratteristiche e della sua “personalità” aiuta a strutturare una proposta di lettura che il fotografo consegnerà allo spettatore e che gli permetterà di condividere con quest’ultimo non solo la sua interpretazione di quel particolare soggetto, ma anche la sua visione del mondo e le strutture culturali e mentali usate per interpretarlo.
In una parola, il suo stile.
Rino Giardiello è un architetto, di conseguenza non stupiscono la sua perizia tecnica e la sua capacità interpretativa di fronte a un soggetto architettonico.
Profondo conoscitore della tecnica fotografica e delle procedure che sottendono alla formazione dell’immagine, ha lavorato dapprima con apparecchi di grande formato a corpi mobili e pellicole piane, o lastre, per ottenere la massima qualità sul supporto chimico; poi, ultimamente, con dispositivi digitali, senza però dimenticare le grandi potenzialità che la fase del trattamento offre per restituire allo spettatore l’immagine previsualizzata al momento dello scatto.
L’equilibrio dei toni di grigio, che si ottiene soltanto con l’applicazione sapiente del sistema zonale, equipara la postproduzione (nella quale viene trattato un file alla volta) alle procedure di camera oscura, permettendo così la gestione completa e il controllo totale della gamma dinamica.
Testo di Michele Vacchiano
In apertura, servizio Villa Lugano e, alla fine, il Villino Liberty De Lucretiis a Pescara